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«Si custodiscono - rilegati in pergamena ma ancora in disordine e in pericolo di rapido deterioramento - importanti collezioni di documenti e manoscritti della più remota antichità, la più parte concernenti le varie attività amministrative: Corte Civile, Corte Giuratoria e "Insinue", cioè registrazioni di Atti notarili. Particolare interesse presentano i 12 volumi (più volte citati) della "Giuliana" del Notaro Parisi il quale, con pazienza certosina, vi sunteggiò - intorno al 1750 - gli Atti più importanti degli antichi Notari; le "Scritture" di D. Marco Cocuzza e il "Libro del Sindaco" con trascrizione di documenti preziosi. Tanta documentazione storica è stata finora pressocché ignorata dagli studiosi, e non soltanto da essi. Ci auguriamo che questo materiale, organicamente ordinato, possa costituire fonte di studio e di consultazione, divenendo nucleo prezioso di una civica biblioteca che non dovrebbe mancare in una cittadina di così splendide origini» (P. Giovanni Parisi T.O.R., S. Lucia e il "Melan" nel mito e nella storia, Tip. "S. Cuore", S. Lucia del Mela 1973, pagg. 385-386).

sabato 13 ottobre 2012

L’atto di nascita della Cattedrale (1588)



Si è già riferito che quello della Cattedrale fu un cantiere di ampliamento finanziato dalla collettività luciese attraverso l’imposizione di un tributo, la gabella della seta. Viene dunque confermata la notizia data da qualche storico locale circa l’inglobamento della vecchia matrice nella nuova, che sorse dunque sulla stessa area occupata dalla precedente. La moderna Cattedrale avrebbe dovuto essere di gran lunga più spaziosa, evitando così gli inconvenienti legati all’utilizzo della vecchia chiesa, al contrario così piccola da lasciare fuori («fora li porti») gran parte dei fedeli durante le principali cerimonie religiose. Un inconveniente che in sede di seduta consiliare del 9 aprile 1588 - la relativa delibera di imposizione della gabella della seta per finanziare il cantiere può essere considerata l’atto di nascita della Cattedrale - faceva indignare giurati e secreto, i quali indicavano la penuria di spazio, rispettivamente, con le espressioni «cosa indecenti» e «gran virgogna». Ma il problema connesso alla capienza dell’aula della vecchia matrice (ad un’unica navata con facciata rivolta verso il non ancora esistente Palazzo Vescovile) non era l’unico a preoccupare gli amministratori comunali, che dovevano fare i conti anche con le minacce di crolli delle sue strutture murarie, visto che la fabbrica oltre che piccola era pure «periculosa di dirupamento», come potevano riscontrare in prima persona i circa cento consiglieri comunali riuniti il 9 aprile 1588 proprio nella vecchia matrice. Le lamentele spinsero così il consiglio a deliberare l’istituzione della gabella della seta al fine di finanziare il cantiere della nuova e moderna Cattedrale, in cui sarebbe stata appunto inglobata la vecchia fabbrica.

Tornando al pericolo crolli è necessario precisare che tale minaccia non venne menzionata in uno dei diversi decreti emanati da mons. Girolamo Riggio in sede di visita pastorale del 1586, quando sostenne invece che l’edificio era in buone condizioni, sebbene incapace di ospitare tutti i fedeli nelle occasioni solenni. Circostanza quest’ultima che lo spingeva a proporre l’ampliamento della Matrice, poi recepito dagli amministratori comunali, suggerendo persino un progetto preliminare che come osservava mons. Salvatore Cambria restò lettera morta, visto che l’aula del precedente edificio era proiettata verso l’area su cui sarebbe sorto il Palazzo Vescovile. In ogni caso venne rispettata la volontà del Riggio di salvaguardare il vecchio tempio, ampliandolo in una nuova e moderna matrice, che, così come auspicava lo stesso Riggio, avrebbe avuto due navate laterali.

Di seguito si pubblica il decreto emesso da Mons. Riggio nel 1586, dalla lettura del quale emergono le disposizioni progettuali che lo stesso aveva impartito per l’ampliamento della vecchia matrice, disposizioni  (in latino) trascritte e tradotte con certosina pazienza dall’amico prof. Franco Biviano, che si ringrazia per la preziosa e generosa collaborazione, senza la quale chi scrive non sarebbe riuscito a decifrare l’antico documento proveniente dall’Archivio Capitolare e già commentato da mons. Cambria a pag. 38 della sua Prelatura Nullius del 1962. Si trascrivono altresì la delibera consiliare adottata nell’aprile 1588 e la relativa conferma viceregia - giunta il 22 marzo 1590 - che dava il via all’imposizione della gabella della seta e dunque ai lavori, i quali tuttavia, come già segnalato in precedenza, non iniziarono prima del settembre 1592.

In particolare, in riferimento alla conferma viceregia del 1590, conviene evidenziare che tale documento è stato certamente consultato in precedenza dal prof. Nicola Aricò, autore della voce su S. Lucia del Mela inserita nella guida rossa della Sicilia edita dal Touring Club Italiano. L’Aricò data l’inizio del cantiere al 1590, piuttosto che al 1607, come invece indicato da mons. Cambria e da Padre Parisi. Una indicazione, quella del 1590 come anno d’inizio del cantiere, di gran lunga più efficace rispetto a quella d’inizio Seicento fornita dai due storici luciesi, anche se alla luce degli ulteriori rinvenimenti d’archivio la giusta data d’inizio può farsi rilalire alla fine del 1592.

Il decreto del 1586 di Mons. Girolamo Riggio
(trascrizione rigo per rigo e traduzione a cura del prof. Franco Biviano, che si ringrazia per l’affettuosa collaborazione)

f. 60/39/70r
1. DE FABRICA ECCLESIAE
2. Visitavimus fabricam ecclesiae praefatae S(anctae) L(uciae) et eius
3. amplitudinem: et  fabrica bene se habebat,
4. amplitudo vero non erat tanta qua in so-
5. lemnitatibus multitudinem capere posset.
6. Decretum
7. De amplificanda Ecclesia Maiori S(anctae) L(uciae)
8. Q(uonia)m Cathedralis Ecclesia S(anctae) Luciae tantae amplitu-
9. dinis non est, ut in solemnitatibus, praeser-
10. tim cum praedicatur verbum Dei et pro-
11. cessiones fiunt, confluentium hominum
12. frequentiam commode capiat. Ideo sta-
13. tuimus praesenti decreto, ut quamprimum
14. duo illa latera quae ad brachiorum simili-
15. tudinem alterum extenditur ubi taberna-
16. culum est Sanct(issi)mi Sacramenti Eucharistiae,
17. alterum ubi est altare B(eatae) Virginis de Ro-
18. sario, extendantur producanturq(ue) magis
19. utrimq(ue) spatiis aequalibus, ut navis longi-
20. tudini correspondeant. Producatur etiam
21. Cappella Maior quantum iudicio boni ar-
22. chitecti satis erit, ut tota ecclesia Crucis
23. similitudinem representet, facile enim pro
24. ratione architecturae, quo modo est, et sine
25. magnis sumptibus fieri potest; et quidem fieri
26.  debet,  haec enim aedificatio ecclesiarum parrochialium
27. quae Crucis similitudinem praesefert, maxime

f. 60/39/70v
 1. commendatur, et censetur reliquarum omnium
2. praestantissima. Poterunt etiam in omni-
3. bus lateribus extrui Cappellae, quae pariter sibi
4. correspondeant, longitudine et latitudine pro
5. ratione situs, q(uonia)m est in area exteriori, undique,
6. magna planities.

Traduzione
L’EDIFICIO DELLA CHIESA
Abbiamo visitato l’edificio della predetta chiesa di S. Lucia e la sua ampiezza: l’edificio era in buone condizioni, l’ampiezza però non era tale da potere contenere la folla nelle occasioni solenni.
Decreto
Necessità dell’ampliamento della Chiesa Maggiore di Santa Lucia
Poiché la chiesa cattedrale di S. Lucia non ha una capienza tale da contenere comodamente l’afflusso delle persone nelle occasioni solenni, soprattutto quando viene predicata la parola di Dio e quando si svolgono le processioni, col presente decreto abbiamo stabilito che al più presto quei due lati che si estendono a forma di bracci, uno dove c’è il tabernacolo del SS. Sacramento dell’Eucarestia e l’altro dove c’è l’altare della Beata Vergine del Rosario, vengano prolungati ulteriormente in misura uguale da una parte e dall’altra, in maniera da uguagliare la lunghezza della navata. Si allunghi parimenti la cappella maggiore di tanto quanto sarà giudicato sufficiente da un buon architetto, in modo che tutta la chiesa abbia la forma di una croce;  interventi facili dal punto di vista architettonico e che possono essere realizzati senza grandi spese. Essi devono, anzi, essere realizzati, dato che questa tipologia di costruzione delle chiese parrocchiali a forma di croce viene sommamente raccomandata ed è considerata la migliore in assoluto. Inoltre, su ogni lato si potranno costruire cappelle tra loro simmetriche, di conveniente larghezza e lunghezza, visto che dalla parte esterna è presente, da ogni lato, un grande spazio pianeggiante.

Pianta della Cattedrale in Francesca Paolino, Permanenza di caratteri medievali nelle chiese di età controriformista nell'area di Messina in "Archivio Storico Messinese", vol. 72 del 1997, pag. 25.


La delibera consiliare del 1588
(n.b.: si è tentato di trascrivere anche i nominativi dei singoli componenti del consiglio, non tutti di agevole trascrizione. Venga dunque perdonato qualche eventuale errore di trascrizione in questo o quel nominativo)

Die 9° aprilis V Ind. 1588

Preposta di consiglio fanno li magnifici signori Fabio Romano Mario Trovato Nino Pagano Ioanni Crisiscendo de Ioanne Maria Iurati del anno et sedia presenti promulgato prius bando in locis solitis et consuetis ut moris est ad sonum campane intus maiorem ecclesiam dicte terre.

Signori gentilhomini et honorati citatini perché per la gratia di nostro Signore Iesu Xhristo li genti di questa terra sunno acrixiuti et multiplicati et come le Signorie vostre claramente vidino questa magiori ecclesia non è capaci de la minima parti di quelli maxime in li giorni festivi et di sollennità che tucti li populi stanno fora li porti di ditta ecclesia (cosa indecenti) et anco detta ecclesia per esseri antiqua tucta via si veni dirrupare et per esseri povera senza rendita nessuna non vi è modo di largarsi ne tampoco di ripararsi et si noi non trovamo modo di remediarj caschirà et potirà succediri indubitatamenti fari grandissimo danno et ni è stata fatta instantia da questi reverendi sacerdoti che volissimo darci alcun modo *** di alagarsi detta ecclesia velsaltini (?) remediarsi poiché è necessario questa somma di denari et non si posendo lo aiuto quelli remediari nui videndo questo esseri la verità et come cosa giusta che ogni uno havessi loco in ditta ecclesia e fare li soi orationi et non stare fora a fare inpito de intrare come claramente ogni giorno si vedi et potirà (detto guardante) // succediri alcuno grandissimo disturbo et per remediare in questo et fare servitio a nostro Signore Iesù Xhristo, et comodo a tutta la Università per questo si hanno chiamato et congregato le Signorie loro aczzò con loro savi consigli diano modo et forma che si cavasse la somma di potere dare principio accossì et bella Santa opera come casa di Idio et nostra, et ogni uno di bona voglia dia la sua buchi perché si ni fa servitio grandissimo a nostro Signore Idio et ni resulta la comodità et benefitio de li animi nostre però in tutto si remetti al loro savio parere, et non altrimenti et quello che da loro sarrà concluso da noi si exequirà.

Lo signore Coletta de Amico secreto è di voto et parere che trattandosi di cossì benefitio grande et per evitare lo grandissimo inconvenienti et danno potria succediri per essiri detta ecclesia cossì piccola et periculosa di dirupamento come che claramenti si vedi cosa di gran virgogna che una terra cossì principale non haveri dato principio a di lagarse et comodarse detta maggiore ecclesia et regia cappella che per hora per dar principio accossì et bella et santa opera si inponga una gabbella di grani deci per ogni libra di sita di manganello che si uscirà in questa terra et suo territorio et che per quilla che farsi si uscissi fora di territorio trattandosi per quilli citatini che nutrichiranno fora lu territorio et ditta gabbella // si aplici alla frabica di detta maggiore ecclesia cum spendersi detto dinaro per due procuratori da eligersi per li magnifici signori giurati et vicario di questa Università et detti procuratori siano homini virtuosi et di bona conscientia et delli principali di detta terra quali siano obligati da dar conto ogni anno della expensioni di detti denaro innante tutte quattro signore giurati et vicario di questa terra qui pro tempore sarranno incarricando li loro conscientij di veder detto cunto suttilmenti et ditta gabbella sinchi dugna per anni incomenciando a exigirla dopo havuta la confirma di Sua Eccellenza seu Real Patrimonio, et non altrimenti et si *** et est eius ***.

lo signor Nino Pagano quondam *** ut supra
lo signor Salvo Pagano
lo signor Placido Sibilla
lo signor Ascanio Carrocza
lo signor Minico Carrocza
lo signor Masi Paulillo majuri
lo signor Masi Paulillo minuri
lo signor Francisco Pagano
lo signor Andreotta Guidotta
Ioan Paulo Mancuso
Calorio Inpalà
Ioseppi de Bella
Andria Scoczino
Paolo Papisi
Paolo Galiaro
Marco di Amico
Iuseppi Martino
Gregori Ruulo //
Nino Moneni
Nardo Laczulla
Santoro Beniincasa
Nino Ficarra
Ioanne lo Puglisi
Martino (?) Guidotta
Minico Lipari
Cola Mucati (?)
Paolo Ficarra
Vincentio di Melaczo
Blasi Cumunali
mastro Nello Crisafulli
lo signor Francesco Romano
Ioseppi Pautta
lo mastro Cristofaro Carocza
Cicco Trifirò
Paolo Smundi
Ioseppi de Alibrando
Bernardo Piarlo (?)
Filippo Ficarra
Antonino de Amico
Coletta Comunali
Gregori Ruulo
mastro Ioseppi Lipirinci
Bernardino Barca
Nino Allogruczzo
Horatio Conti
Paulo de Amico
Masi Pandolfo
Paulo Lipirino
Bernardino La Malfi
Paulo Pirruni
Gregori Ficarra
Ioseppi di Mastroantonio
Masi Belluccia
Nino Ianguerra
Nino Sardo
lo signor Ioseppi Pagano
Vincenzo Piczo (?)
Cola Leo
Minico Intillisano
mastro Masi Allegruczzi
Salvo di Paula
Austino Conti
Vincenzo Rera
Bernardo Mustazzo di ***
Paulo Barthucio
mastro Filippo di Paula
Matheo Schepisi
mastro Augusti Nomanchi (?)
Conforto Nocita
Iulio di Mastropetro
Iulio Pirruni //
Iulio Ramera (?)
Ioseppi Lipirisi (?)
Marco di Amico
Calorio Mostaczo
Paulo Foti
Salvo La Malfi
Iacobo Xigliano
Salvo ***
Salvo di Alì
Minico Maczagatti
Nardo Slubili (?)
Pacifico Florello
Nardo Cortina
Francisco Pipirello
Paulo Piczo (?)
*** ***
Ioseppi ***
mastro Silvestro di Paula
Nino Paldolfo
Dionisi ***
Minico Cortina
lo signori Francisco Crisaphulli
Iulio Scalindij
Franceschello Mustazzo
Cola Antoni Schepisi
Francisco ***
Salvo Leggio
Petro Morea (?)
Nardo la Zulla
lo signore Masi Guidotta

Fuit conclusum cum voto et parere magnifici domini Nicolai de Amico secreti nemine discrepante [Archivio Storico comunale S. Lucia del Mela, Corte Giuratoria, vol. 3A 1590-1595, ff. 16r, 16v, 17r, 17v, 18r]


La conferma viceregia del 1590

Philippus etc.
Vicerex in Regno Sicilie Nob. Iuratis terre Sante Lucie regijs fidelibus dilettis salutem è stato supplicato et provisto del tenor sequenti cioè Illustrissimo et Eccellentissimo Signore li Iurati della terra di Santa Lucia dicino a Vostra Excellentia retrovandosi in detta terra la maggiore eclesia oltra che pericola cascare attesa l’iniiquità del la frabica di essa ecclesia et di tenimento pechialiss.o (?) talchè nelli giorni festivi vi è confusione grandissima di genti quali vengano a vedere et sentire li divini offitj, et sempri per quella maggior parte de li genti vi stanno di fori si pericula di qualche timulto deliberaro diteniri consiglio publico acciò si potessi dar qualche remedio a tanto inconvenienti inponendosi qualche gabbella, de lo quale denaro si frabicasse da novo detta ecclesia et tutto ciò per non vi esseri in detta chesia intrata alcuna. Il quali consiglio detento more solito se concluse consideraro lo manco interesse di essa Università che si imponga gabbella sopra la sita cruda a ragione di uno carlino per libra onde tutto ciò non potendo essi giurati mandare executione senza confirma di Vostra Eccellenza la supplicano resti servita ordinare che confirma lo predetto incluso consiglio tanto più che la detta gabbella pagandosi non da detrimento alcuno allo patrimonio di essa Università per essere più presto questo danaro elimosina particolari de li genti che altro, et con tutto ciò lo recepiranno a gratia particolare di Vostra Eccellenza. Panormi XI dicembri VI Ind. 1589. Confirmetur per executioni de la quali provista vi dicemo et ordinamo che dobbiate exequire et per cui spetta fari exequiri, et observare lo predetto consiglio detento a 9 di apreli V Ind. 1588 che noi quello in virtù della presenti vi confirmamo laudamo et approbamo ac nostro viceregio munimine robboramo et validamo datarum Panormi die XXII Martij VII Ind. 1590.
Il Chonde de Alva
[Archivio Storico comunale S. Lucia del Mela, Corte Giuratoria, vol. 3A 1590-1595, f. 15r]

Legenda
*** = termine di difficile trascrizione
// = fine di ciascun foglio manoscritto


Cattedrale di S. Lucia del Mela: l'anno 1739 inciso tra le decorazioni in pietra da taglio della cupola (si ringrazia per la cortese segnalazione l'amico Luigi Merulla).









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