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«Si custodiscono - rilegati in pergamena ma ancora in disordine e in pericolo di rapido deterioramento - importanti collezioni di documenti e manoscritti della più remota antichità, la più parte concernenti le varie attività amministrative: Corte Civile, Corte Giuratoria e "Insinue", cioè registrazioni di Atti notarili. Particolare interesse presentano i 12 volumi (più volte citati) della "Giuliana" del Notaro Parisi il quale, con pazienza certosina, vi sunteggiò - intorno al 1750 - gli Atti più importanti degli antichi Notari; le "Scritture" di D. Marco Cocuzza e il "Libro del Sindaco" con trascrizione di documenti preziosi. Tanta documentazione storica è stata finora pressocché ignorata dagli studiosi, e non soltanto da essi. Ci auguriamo che questo materiale, organicamente ordinato, possa costituire fonte di studio e di consultazione, divenendo nucleo prezioso di una civica biblioteca che non dovrebbe mancare in una cittadina di così splendide origini» (P. Giovanni Parisi T.O.R., S. Lucia e il "Melan" nel mito e nella storia, Tip. "S. Cuore", S. Lucia del Mela 1973, pagg. 385-386).

mercoledì 14 novembre 2012

La concessione edilizia rilasciata dal Comune per la costruzione del Palazzo Vescovile (1607)




Risale all’agosto 1607 la concessione edilizia rilasciata dai giurati (gli amministratori comunali del tempo) al fine di fabbricare il Palazzo Vescovile. Beneficiario del provvedimento fu mons. Simone Rao, il Cappellano Maggiore del Regno di Sicilia che ottenne per sé e per i suoi successori il diritto di costruire l’edificio, previo pagamento di un canone annuale (4 tarì) da corrispondere in perpetuo al Comune di S. Lucia.

Il terreno oggetto di concessione era ubicato in località « Piazza» (Platea nel documento, ghiàzza per dirla coi Luciesi) o «Fonte dell’Acqua». Il provvedimento, finalizzato alla costruzione di un grande fabbricato («domum magnam») e rilasciato in presenza e col consenso di undici cittadini appositamente convocati dai giurati, impegnava mons. Rao a costruire anche la strada dove sorgeva la casa di Giuseppe Longo, in città soprannominato Faciòla.

L’esecuzione dei lavori, come si evince da un’annotazione riportata nella Giuliana Parisi (tomo VI, notaio Fulco, ff. 302 r e v), fu affidata all’appaltatore Vincenzo Feriati di Novara di Sicilia, col quale il Rao stipulò apposito contratto il primo dicembre 1607, tre mesi dopo la data della concessione edilizia. Non sappiamo chi sia stato il progettista dello storico edificio, forse lo stesso mastro Vincenzo, il quale verisimilmente era parente dell’altro Feriati, Filippo, che nel 1615 disegnò il prospetto dell’edificio ormai terminato.


Di seguito la trascrizione del documento d'archivio (un affettuoso ringraziamento al prof. Franco Biviano per la preziosissima consulenza, attraverso la quale è stato possibile decifrare alcuni termini oscuri allo scrivente).

Die 27 augusti V Ind. 1607

Magnifici Iohannes Dominicus Crisafius Iohannes Andreas Trovatus et Franciscus Flaccomius iurati universitatis S.te Lucie presentes cogniti etc. atendentes ad comodum et decoro universitatis preditte terre vi presentis et omni meliori modo etc. concesserunt et concedunt Reverendissimo domino don Simoni Rao regio maiori cappellano terra preditte presenti *** S.te Lucie locum sive spacium terreni vacui existentes [sic per "existentis"] intus dittam terram ut dicitur della acqua platea ditte terre incipiendo silicet della cantonera dovi al presenti è lo botisco della acqua a corda tirata di alto a baxio inseme con lo piano della strata collaterali a ditto botisco con patto tamen che detto Reverendissimo don di Rao sia obligato fari la strata dovi è al presenti la casa di Gioseppi Longo alias faxiola ad effectum frabicandi domum magniam pro comodo ditti Reverendissimi domini don Simonis Rao et eius successorum cum onere solvendi ditte universitati tarenos quatuor singulo anno in perpetuum a qua [sic per "ad quam"] concessionem devenerunt cum consensu et voluntate infrascrittorum civium et adiunctorum congregatorum presentium et congnitorum *** silicet Marius Antoninus Carrozza Vincenctius Flaccomi don Antoninus Puleio Iacobus Sibilla Antoninus Gregorius Domicius Iohannes Marie Stefanus Stravoticari Antoninus Pagano quondam Iohannes Andre Ioseph Longo Philippus Liporino et Constantinus de Paula laudantium et consencienctium promittentes ipsi Iurati Iuratorjis nominibus locum ipsum defendere ab omni molestia etc. unde etc. Iure proprietatis et omni alio meliori modo etc. [Archivio Storico comunale S. Lucia del Mela, Corte Giuratoria, 1606/10 vol. 1, f. 308r]






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