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«Si custodiscono - rilegati in pergamena ma ancora in disordine e in pericolo di rapido deterioramento - importanti collezioni di documenti e manoscritti della più remota antichità, la più parte concernenti le varie attività amministrative: Corte Civile, Corte Giuratoria e "Insinue", cioè registrazioni di Atti notarili. Particolare interesse presentano i 12 volumi (più volte citati) della "Giuliana" del Notaro Parisi il quale, con pazienza certosina, vi sunteggiò - intorno al 1750 - gli Atti più importanti degli antichi Notari; le "Scritture" di D. Marco Cocuzza e il "Libro del Sindaco" con trascrizione di documenti preziosi. Tanta documentazione storica è stata finora pressocché ignorata dagli studiosi, e non soltanto da essi. Ci auguriamo che questo materiale, organicamente ordinato, possa costituire fonte di studio e di consultazione, divenendo nucleo prezioso di una civica biblioteca che non dovrebbe mancare in una cittadina di così splendide origini» (P. Giovanni Parisi T.O.R., S. Lucia e il "Melan" nel mito e nella storia, Tip. "S. Cuore", S. Lucia del Mela 1973, pagg. 385-386).

lunedì 5 novembre 2012

Il fascino di quegli antichi “giacàti” ancora esistenti nelle strade luciesi



Ultimamente coi ciottoli hanno pavimentato la stradina principale entro la cittadella fortificata di Milazzo. Un’iniziativa, quella della Sovrintendenza di Messina durante i recenti interventi di manutenzione straordinaria, pienamente conforme alla storia ed all’identità dei luoghi. A S. Lucia del Mela gli antichi acciottolati («giacàti») lungo le strade pubbliche abbondano ancora. Bisognerebbe semplicemente recuperarli, liberandoli dal sottile strato di cemento che da qualche decennio li occulta beneficamente, visto che proprio tale strato cementizio li ha di fatto preservati da ulteriori sgretolamenti. Se ne vedono ancora, contornati da soglie in pietra da taglio, lungo il vico Cappuccini, in piazza Bando ed in diverse stradelle poste ai piedi della Cattedrale, alle pendici della «piazza» per dirla con i Luciesi. Come l’odierna via Gesù e Maria, che un documento risalente al settembre 1669 additava come la strada maestra che conduceva alla Cattedrale, ragione questa che spingeva gli amministratori comunali del tempo a provvedere ad una pavimentazione («ingacàto») affidata ai mastri Domenico Catalfamo e Francesco Lo Strascio, quegli stessi «mastri giacatore» ai quali il Comune aveva commissionato la pavimentazione della stradella posta dirimpetto la chiesa della Candelora: in data 3 settembre 1669 ricevevano infatti quattro onze «per havere fatto lo giacato in ante la ecclesia della Candilora» (Archivio Storico Comunale S. Lucia del Mela, Corte Giuratoria, vol. 1665-69, f. 826v).

 Antico giacàtu nel vico Cappuccini

Verisimilmente fu proprio lungo la via Gesù e Maria che sul finire del 1642 venne trasportata una colonna della Cattedrale. Il trasporto, eseguito con tutta probabilità per mezzo di un lungo carro trainato da diverse coppie di buoi, richiedette la previa manutenzione di alcune strade ed è attestato da un mandato di pagamento recentemente rinvenuto dall’amico nonchè restauratore Santo Arizzi presso l’Archivio Storico comunale. Un documento che fa sorgere non pochi dubbi circa la fine del cantiere di costruzione della stessa Cattedrale, fine sino ad oggi pacificamente datata al 1642, anno in cui però la Cattedrale doveva essere ancora un cantiere aperto se si collocava una colonna tra le navate.   

 Alcune delle 12 colonne della Cattedrale


«Thesoriero pagati a mastro Francesco Lo Strascio et mastro Dominico Catalfamo onzi quattro et tarì 12 le quali se li pagano per havere fatto l’ingacato sopra la strata di Gesù Maria cioè per loro mastria manoali homini per aggiustare la strata pure portata di fari calci rina et altri quale per essere strata mastra che va alla piazza e che non si poteva passare fu necessario farsi detta spesa conforme a voi costa, dicemo onze 4.12

Nicolao Angelo Carrozza g[iura]to
Antonio Trovato g[iura]to
Paolo Fulci g[iura]to
d. Valeriano Gratia dep[uta]to
Antonino Zirilli dep[uta]to
de Pagano Sindaco

extat confessio in Zirilli die tertio mense 7bre 8 Ind. 1669» [Archivio Storico Comunale S. Lucia del Mela, Corte Giuratoria, vol. 1665-69, f. 826v].




«Die 20 ottobris XIa Ind. 1642

Thesoriero di questa città di S.ta Lucia del denaro pervenuto et da perveniri in vostro potere per conto di essa città pagate tarì dieci et otto al Reverendo C. Santoro di Paula procuratore della Cattedrale ecclesia di questa città quali si li pagano per conza delli strati per portare la colonna di detta ecclesia che altrimente non potria caminari detta colonna et per essere fatti boni in vostri conti da essa recuperireti atto publico di confessione, dicemo onze 18.

Nicola La Mendolia g[iura]to
Antonio Trovato g[iura]to
Bartholomeo Pagano g[iura]to
Honofrio Patti g[iura]to
Francesco Cocuzza d[eputa]to
dr. don Vincenzo Puleio d[eputa]to
Paulo Cucuzza d[eputa]to

Die 24 Xbris XI Ind. 1642
Extat confesio in actis de Lombardo die quo supra». [Archivio Storico Comunale S. Lucia del Mela, Corte Giuratoria, vol. 1638-43 vol. 3, f. 642v].

Apprezzabile riproposizione del tipico acciottolato 
in una scalinata ai piedi della Cattedrale

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